Rispetto a 40-50 anni fa oggi possiamo tutti noi notare l’aumento la durata della vita media. Con essa però c’è da dire che è aumentato anche il numero di anziani che prolunga la propria vita in condizioni di disabilità permanente, costretti su sedie a rotelle, sottoposti a dialisi e alla permanenza in ricoveri o, al meglio, all’assistenza di un “badante”. Non è inoltre da sottovalutare il costo sociale di questo forzato prolungamento della vita con terapie invasive: un anziano occidentale può avere un’incidenza, in termini di costi sociali, di circa mezzo milione di euro per un anno di vita. La riflessione che dovrebbe imporci la coscienza sociale a questo punto sfocia in considerazioni etiche perché quella stessa cifra potrebbe servire per salvare dalla fame e dalle malattie migliaia di bambini del terzo mondo o potrebbe essere altrettanto utile alla ricerca per la prevenzione di malattie che non derivano dai nostri scorretti stili di vita quindi non dipendono dalla nostra volontà. Ognuno di noi ha delle responsabilità anche verso il prossimo ed il rimanere in salute è una di quelle. Si è quindi sviluppata la ricerca in campo scientifico di metodi in grado di mantenere lo stato di salute e migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano. Proprio perchè si propone come medicina di tipo predittivo-preventivo, il concetto di ''Anti-aging'' non si rivolge a una popolazione già anziana (materia della geriatria), bensì a una popolazione dai 18-20 anni in poi. L 'invecchiamento non esiste senza degenerazione ed è quindi un processo fìsio-patologico su cui si deve intervenire precocemente per invecchiare meno e meglio.
E' proprio questo, infatti, il periodo nel quale cominciano le prime modificazioni delle cellule del nostro cervello responsabili del decadimento di importanti equilibri immunologici, metabolici, neuronali, endocrinologici che, nel corso degli anni, si manifestano in maniera eclatante; si tratta di un concetto estremamente importante che deve essere sempre presente per tutti i danni d'organo legati alle malattie degenerative. La medicina non Anti-aging, quella convenzionale, pone più attenzione alla medicina ricostruttiva d'urgenza come la difesa da agenti patogeni, fino alla chirurgia ricostruttiva e demolitiva.
La medicina antiaging, a differenza di quella convenzionale, si focalizza sulla consapevolezza che gli insulti di varia natura (meccanica, metabolica, radioattiva, elettromagnetica, psicologica, tossicologica ecc.) causano dei danni di tipo cumulativo. Spesso si sentono affermazioni di tipo ''ho sempre bevuto il latte e non mi ha mai dato fastidio'' oppure ''ho sempre mangiato pasta a pranzo e a cena e dolci a volontà e non ho mai avuto problemi con la glicemia''; certo, probabilmente anche chi fuma due pacchetti di sigarette al giorno non sviluppa subito un tumore ai polmoni, ma, statisticamente, nel tempo è molto più a rischio. Enfatizzando il concetto potremmo dire che la medicina antiaging può iniziare già prima della nascita in quanto è stato ipotizzato che l'alimentazione e lo stile di vita della madre durante la gravidanza possa influenzare anche il modo in cui colui o colei che nasce invecchierà e il suo stato di salute in età avanzata.
Le cause di un più o meno rapido invecchiamento sono da attribuirsi per circa il 35% a fattori genetici e per ben il 65% a fattori ambientali e stile di vita, come alimentazione, attività motoria, stress e abitudini voluttuarie.
I pilastri del concetto preventivo nel programma antiaging sono: l' alimentazione antinfiammatoria, il tipo e la quantità di attività fisica, le strategie anti-stress, l’utilizzo di piante medicinali per la disintossicazione e il bilanciamento ormonale. Il risultato sarà quindi uno stile di vita migliore che sia affaccia sulle tematiche della salute e del benessere fisico e mentale.
La meccanizzazione è una delle idee più care all’uomo. Qualsiasi congegno che ci risparmi l’uso dei nostri muscoli è un bene. Per risparmiare fatica fisica noi applichiamo motori alle biciclette, ai rasoi e agli spazzolini da denti. E ci sediamo. Ci sediamo e facciamo gli straordinari per pagare i costi di questi aggeggi, poi corriamo dal medico perché siamo sovraffaticati, ipernutriti e stressati. Il medico ci presenta un altro conto e ci dice di fare del moto.
(T.Heyerdahl)
Affinchè sia conseguito l’obiettivo della salute potenziata è indispensabile che l’attività fisica sia il più possibile personalizzata in modo da basarsi sulle caratteristiche del soggetto ed inoltre, deve essere superata l’idea che ad un maggior volume di attività fisica corrisponda maggior beneficio. Infatti, durante un allenamento l’organismo è sottoposto ad uno stress che per essere positivo e comportare dei benefici fisiologici e di composizione corporea, deve essere equilibrato alle capacità soggettive ed anche al riposo, durante il quale le modificazioni avvengono. Il dosaggo dell’attività fisica in un programma di antiaging deve avvenire sulla base dei MET, equivalente metabolico che corrisponde al consumo a riposo di 3,5 ml/kg/min di ossigeno pari circa a 1Kcal/kg/h.
Va innanzitutto compreso che al giorno d’oggi una delle cause principali di molte patologie come l’ulcera ad esempio, è lo stress, che non si rivela un entità vaga, ma semplicemente un infiammazione cornica piuttosto che acuta dell’organismo. Le cause dello stress potrebbero essere infinite, basti pensare che per una persona più essere piacevole fare giardinaggio mentre per una altra invece potrebbe rivelarsi stressante. Sostanzialmente lo stress viene riconosciuto dall’organismo quando il medesimo si trova obbligato a svolgere una funzione per la quale non era organizzato in quel momento. Fare un lavoro che non piace, non curare l’alimentazione, muoversi poco, lamentarsi, non prendersi del tempo per se stessi, fumare, guardare la televisione soprattutto programmi di attualità e politica, non avere un hobby, sono alcuni fattori che generano stress con la quale spesso quasi tutti sono costretti a convivere ogni giorno. Le strategie antistress vanno personalizzate in base allo stile d vita di ognuno, servono appunto per abbassare i livelli di infiammazione e quindi pervenire l’invecchiamento in un programma di antiaging.